perdite acqua condominio

Le perdite d’acqua nel condominio

Come gestire le perdite d’acqua in condominio? Chi è responsabile del danno e chi dovrà risarcire ?
In quale modalità è bene gestire il problema individuando soluzioni più idonee?

Chi è responsabile del danno verificatosi?

L’art. 2051 del codice civile distingue due situazioni che definiscono le responsabilità del danno. Nel caso in cui il guasto sia avvenuto per le tubature di proprietà di un singolo condomino, sarà lui stesso a dover provvedere a spese e gestione.

Nel caso in cui la rottura sia avvenuta lungo la colonna di scarico o in una parte comune, le responsabilità ricadranno sul condominio.
Tuttavia, a volte capita che il singolo condomino riesca a provare che il danno avvenuto nel suo appartamento sia accaduto in modo fortuito, anche in questo caso ne risponde il condominio. È necessario avere tutta la documentazione dell’impianto idrico del palazzo che in genere è di proprietà del condominio fino al punto in cui le tubature si diramano negli appartamenti:
Pertanto, ogni guasto che interessi i tubi presenti nella casa di proprietà saranno a carico del singolo, mentre quelli che riguardano le tubature verticali, che mettono in comunicazione gli appartamenti, a carico sempre del condominio.
Esiste un caso avverso che potrebbe creare problema ulteriore, quello in cui l’infiltrazione si trova nel raccordo tra un tubo di proprietà privata e uno di proprietà del condominio: in questo caso è fondamentale definire il punto d’origine del guasto.
Qualora i condomini avessero già provveduto alla riparazione, ci si affiderà all’assicurazione del condominio che coprirà le spese. In genere affidarsi ad un perito per definire le parti interessate e le rispettive spese è sempre la scelta più giusta, mentre per la riparazione del danno è importante affidarsi ad un professionista disponibile in zona.

Chi ha la responsabilità e la gestione?

Dal momento che la situazione emersa risulta essere un’urgenza, l’amministratore del condominio, secondo l’art. 1135, non è tenuto a richiedere un’assemblea condominiale.

Per prima cosa dunque è necessario chiamare un tecnico e farlo in fretta per definire le cause  dell’infiltrazione.

Il passo successivo è quello di scrivere una lettera da inviare con raccomandata sia al proprietario del bene, sia all’amministratore del condominio anche nel caso in cui fosse dubbia la provenienza dell’infiltrazione. Questo passaggio è da eseguire velocemente per evitare la prescrizione, poiché il risarcimento del danno si prescrive in cinque anni dal giorno in cui è avvenuto il guasto. Se questa lettera non produce risposte in tempi brevi è necessario rivolgersi ad un avvocato che provvederà ad individuare il procedimento più idoneo che risolva la problematica in tempi contenuti.

Certamente una diffida da parte di un legale potrebbe avere effetti persuasivi e accelerare la pratica.

Autore: The Knowledge Verified icon 1
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